La biologia non supporta il divieto al matrimonio gay
Traduzione di Elena Gallina
L’articolo originale è Biology Doesn’t Support Gay Marriage Bans di Katie McKissick (8 Febbraio 2012).
Il divieto al matrimonio gay non ha senso per molte ragioni, ma per ora mi concentrerò su una. La definizione di matrimonio come un’unione tra “un uomo e una donna” non funziona a meno che non definiamo “uomo” e “donna”, e non abbiamo definizioni stagne per questi due stati. Lo so. Pensate che la biologia abbia tutte le etichette e le definizioni che si possano desiderare. Ma il sesso è complicato.
Ah, dunque la risposta è nell’anatomia? Hai un pene e due testicoli e sei un maschietto. Hai una vagina, un utero e due ovaie e sei una femminuccia. Ah, se solo fosse così semplice.
Pensate alla storia di un bambino il cui pene fu accidentalmente amputato durante una circoncisione andata male. I genitori e il medico decisero di adeguarsi e crescere il bambino come una femmina, con tanto di chirurgia per creargli un’anatomia femminile e terapia ormonale sostitutiva. Non è stato fino alla pubertĂ che questo maschio biologico e femmina costruita socialmente ha scoperto la veritĂ su se stesso/a. Sospese l’assunzione degli ormoni e prese a vivere come il maschio che era geneticamente destinato ad essere, ma non aveva un pene nĂ© i testicoli. Con chi si potrĂ sposare?
Ok, allora. Ora probabilmente penserete che la risposta stia semplicemente nei nostri cromosomi sessuali. Quelle due lettere che determinano tanto della nostra identità , X e Y. XX è una bella bambina, XY un bel bambino. Giusto?
Non sempre.
Tanto per cominciare, non tutti hanno due cromosomi sessuali. Alcune persone finiscono con l’averne uno in piĂą, o uno in meno. Ci possono essere XXY, XYY, XXX o solo X.
Cosa ne diciamo? Queste persone non calzano nella bella definizione XX-femmina e XY-maschio. Alcuni Stati definiscono come uomo qualcuno con un cromosoma Y, quindi chi non ha un Y è una donna. Sembra relativamente semplice.
Ma complichiamo ancora di piĂą le cose. Anche se siete XX o XY, il sesso non sempre si manifesta sulla base di questi due cromosomi. C’entrano gli ormoni, il complesso equilibrio degli ormoni. E questo può diventare difficile.
Una persona può essere XY e apparire femmina, o XX e apparire maschio.
Una persona con cromosomi XY può apparire femmina a causa di una condizione chiamata sindrome da insensibilitĂ agli androgeni. Il cromosoma Y ha il gene per il testosterone, che viene prodotto come in tanti altri ragazzi, ma i recettori del testosterone non funzionano. Quindi, nonostante il testosterone sia presente, non può fare quel che normalmente fa: creare un pene, mettere pelo sul petto, etc. Per questo una persona con questa condizione cresce apparendo femmina, e spesso scopre solo con la pubertĂ e con l’assenza del ciclo mestruale di non avere un utero nĂ© ovaie.
Una persona può essere XX e apparire maschio a causa di una iperplasia adrenale congenita, in cui gli ormoni in sovrannumero durante lo sviluppo mascolinizzano il corpo anche se non c’è il cromosoma Y. In casi estremi, un bambino può nascere e svilupparsi normalmente, con un pene perfettamente funzionante (e una vita sessuale di conseguenza), solo per scoprire piĂą tardi che non solo ha un pene e due testicoli, ma internamente ha anche un utero e due ovaie.
Infine, c’è un problema di ricombinazione genetica. Una femmina, XX, può avere dei geni provenienti dal cromosoma Y, come quello per produrre testosterone, perchĂ© durante la meiosi nella formazione dello sperma i cromosomi X e Y sono molto vicini e i geni possono essere scambiati. Questo rende la donna, che è XX e ha parti anatomiche femminili, meno donna solo perchĂ© ha un gene che produce testosterone? Il Comitato Olimpico ritiene di sì.
Il sesso non è il sistema binario che pensiamo, e non possiamo andare in giro a dettare regole su cosa la gente può e non può fare sulla base dell’anatomia che ci si ritrova in mezzo alle gambe. Quindi, in aggiunta al fatto che il divieto al matrimonio gay è incostituzionale, superfluo e assolutamente meschino, è anche terribilmente a-scientifico. E Beatrice non ci sta.
Katie McKissick è un’illustratrice ed ex insegnante di biologia alle scuole superiori, vive a Los Angeles ed è autrice di due blog: Symbiartic, su Scientific American, e Beatrice the Biologist, il suo blog personale.
Elena Gallina, classe ’79, vive a Berlino, dove lavora come traduttrice freelance. Laureata in Lettere, un Master in International HR Management, co-fondatrice di un’azienda nel settore metalmeccanico, collabora con intersexioni per la divulgazione di temi a lei cari, quali femminismo, parità di genere, parità dei diritti per le coppie di ogni composizione e oltre.