Statuto di Certi Diritti: il primo in Italia a nominare le caratteristiche di sesso
Statuto di Certi Diritti: il primo in Italia che nomina le caratteristiche di sesso
Per la prima volta in Italia lo Statuto di una associazione che si occupa di diritti civili e umani e che ha, tra i suoi obiettivi, quello di prevenire e contrastare le discriminazioni basate su caratteristiche ascrittive e di favorire la libertà di espressione di genere, identità di genere, orientamento sessuale, prende in considerazione e nomina anche le caratteristiche di sesso della persona.
Con caratteristiche di sesso si intendono le caratteristiche anatomiche, cromosomiche e gonadico-ormonali.
Il che significa nominare e rendere visibile il fatto che anche la biologia umana, come quella degli animali altro da umani, è molto varia e non è riconducibile al mero binarismo femmina-maschio, ma prevede e comprende una molteplicità  di variazioni congenite nello spettro di sesso (anatomico, cromosomico e gonadico-ormonale) (Ainsworth 2015, Blackless M. et al. 2000, Fausto Sterling 2000 e 1993).
Queste caratteristiche, nella specie umana, vengono indicate con il termine ombrello intersex, tratti e variazioni intersessuali, intersessualitĂ Â o, secondo la nomenclatura medica scaturita dall’International Consensus Conference on Management of Intersex Disorders di Chicago (2005), DSD (Disorders of Sex Development), terminologia quest’ultima che, insieme al movimento intersex internazionale, critichiamo e rifiutiamo da anni in quanto intrinsecamente patologizzante. A DSD preferiamo usare l’acronimo minuscolo dsd per differenze o, meglio ancora, variazioni nello sviluppo sessuale.
Prendere in considerazione le caratteristiche di sesso che non rientrano nel riduttivo binarismo femmina-maschio significa fare una doppia operazione, di veritĂ e di giustizia.
Di verità perché è venuto il momento che si sappia, anche in Italia, e che si insegni a partire dalla scuola primaria che la biologia umana è caratterizzata da uno spettro di variazioni di sesso anatomico, cromosomico, e gonadico-ormonale.
Di giustizia perchĂ© ri-conoscere queste variazioni significa anche aiutare ad uscire dall’invisibilitĂ le persone con tratti intersex, significa fare luce sul tipo di pratiche mediche (ovvero interventi chirurgici e trattamenti farmacologici) ancora in vigore sui neonati e i minori con variazioni nello sviluppo sessuale, e sulle conseguenze di queste pratiche non necessarie per la salute ed effettuate senza il consenso informato delle persone direttamente interessate. Significa aiutare a dare voce agli adulti intersex che hanno subito le conseguenze irreversibili di tali pratiche e significa aiutare i genitori di neonati e minori con tratti intersex a non sentirsi soli e a ricevere invece informazioni e sostegno dai pari, da altri genitori, dai/dalle giovani e adulti, e a salvare minorenni e adulti da pratiche inutili, non necessarie e gravemente lesive per la loro salute, così come ad aiutare i giovani adulti che invece volessero modificare le proprie caratteristiche di farlo con cognizione di causa e non sotto pressioni ‘normalizzanti’ e sessiste/genderiste.
Cliccando qui, potete leggere lo Statuto dell’associazione radicale Certi Diritti per intero.
Di seguito, il punto 3.1 dell’art. 3 in cui sono state accolte e approvate dal IX Congresso dell’associazione (tenutosi ad Arezzo nel Novembre 2015) le modifiche e le integrazioni relative al riconoscimento delle persone con tratti intersex.
Art. 3 – SCOPI ED ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE
3.1 – L’Associazione svolge le sue attività nel settore della tutela dei diritti civili, avendo come scopi:
a – la prevenzione e il contrasto di ogni forma di violenza, maltrattamento e discriminazione, diretta o indiretta, connesse alle caratteristiche di sesso, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e all’espressione di genere della persona
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Il nuovo direttivo dell’associazione radicale Certi Diritti è composto da: Enzo Cucco, presidente, Yuri Guaiana, segretario, Francesco Poirè, tesoriere, Alessandro Comeni, presidente onorario, Michela Balocchi, Dario Belmonte, Carlo Cargnel, Pia Covre, Gabriella Friso, Marco Marchese, Leonardo Monaco, Gigliola Toniollo.
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Note bibliografiche
Ainsworth C. (2015), Sex redefined. The idea of two sexes is simplistic. Biologists now think there is a wider spectrum than that, 18 Febbraio 2015, in Nature.com.
Balocchi M. (2014), “The medicalization of intersexuality and the sex/gender binary system: a look on the Italian case”, in LES Online, Vol. 6, n. 1.
Blackless M. et al. (2000), How Sexually Dimorphic Are We?, in American Journal of Human Biology, 12, 151-166
Davis G. (2011), “DSD is a Perfectly Fine Term: Reasserting Medical Authority through a Shift in Intersex Terminology”, Sociology of Diagnosis, Advances in Medical Sociology, Vol. 12, 155-182.
Fausto Sterling A. (2000), Sexing the Body, Basic Books, New York.
Fausto Sterling A. (1993), The Five Sexes: Why Male and Female Are Not Enough, The Science, 20-24.
Credits per questa immagine: intersexioni.
serena
Non sentirsi soli è una grande forza.
Pensare che un domani potremo non dover giustificare il nostro bambino per le sue caratteristiche intersex è una grande speranza.
Sapere che ci siete vuol dire esserci anche noi come genitori.
Grazie
Serena e Lorenzo